Licenziamento collettivo – violazione delle procedure di cui all’art.4 L.223/1991.

Licenziamento collettivo – violazione delle procedure di cui all’art.4 L.223/1991.

La scelta imprenditoriale di ridurre il personale con azione collettiva, seppur incensurabile quale estrinsecazione della libertà di impresa tutelata dall’Art.41 Cost., prevede una procedimentalizzazione dei licenziamenti collettivi, con attribuzione del (potere di) controllo, ex ante, di tali operazioni alle organizzazioni sindacali, destinatarie di poteri di informazione e consultazione.
Il controllo giurisdizionale prima esercitato ex post anche sulle scelte imprenditoriali e sulla rispondenza al vero delle stesse, viene ridotto, per effetto della L.223/1991 al controllo della correttezza procedurale dell’operazione, con la conseguenza che non possono formare oggetto di cognizione ordinaria le censure che non integrino violazioni degli articoli 4 (violazione delle procedure) e 5 (violazione dei criteri di scelta) della Legge 223/1991.
In particolare l’art.4, modificato dalla Legge 92/2012, prevede che le imprese che intendano dar vita a licenziamento collettivi, debbano darne comunicazione scritta preventiva alle rappresentanze sindacali ed all’Ufficio Provinciale del Lavoro, con indicazione (i) dei motivi (tecnici, organizzativi, produttivi) che determinano la situazione di eccedenza, con riferimento ai singoli settori; (ii) del numero della collocazione aziendale e dei profili professionali del personale eccedente e di quello impiegato; (iii) dei tempi di attuazione del programma di riduzione del personale.
All’esito dell’eventuale esame congiunto, della convocazione presso l’Ufficio del Lavoro e decorsi i termini in mancanza di raggiungimento di un accordo, la procedura si ritiene conclusa, sicchè il datore di lavoro, ai sensi dell’art.5 L.223/1991 invia un elenco dei lavoratori interessati da licenziamento, scelti in base ai settori e criteri individuati in apertura di procedura.
Una recente sentenza della Suprema Corte ha stabilito che qualora nelle comunicazioni obbligatorie, di cui ai commi 3 e 9 dell’art. 4 della legge n. 223/1991, si faccia generico riferimento alla situazione generale del complesso aziendale, senza alcuna specificazione delle unità produttive da sopprimere, i licenziamenti intimati sono illegittimi per violazione dell’obbligo di specifica indicazione delle oggettive esigenze aziendali (Cass. 9 marzo 2015 n.4678).
Tale principio deve riguardare tutti i reparti oggetto di riduzione dell’organico, nel senso che se l’indicazione risulti specifica per alcuni reparti e indeterminata e generica per altri, la procedura di licenziamento collettivo può ritenersi viziata limitatamente ai soggetti appartenenti ai reparti in relazione ai quali difetti ogni indicazione nelle comunicazioni di apertura e chiusura delle procedura.

Antonino Galletti

Antonino GALLETTI, Avvocato Cassazionista del libero Foro di Roma, è nato a Roma il 23 novembre 1970. E’ sposato e padre di due figli. E' Consigliere dell'Ordine degli Avvocati di Roma dal gennaio 2012 e Consigliere Tesoriere dal dicembre 2013. Dopo il conseguimento della maturità classica presso il liceo ginnasio statale Giulio Cesare di Roma, si è laureato nel 1993, all’età di 22 anni, in Giurisprudenza con lode presso l’Università La Sapienza di Roma (tesi in diritto costituzionale). Nel 1995 ha vinto la borsa di studio presso l’Istituto Regionale “A.C. Jemolo” di Roma per la frequenza al corso annuale di formazione specialistica per la professione forense e presso lo stesso prestigioso Istituto ha frequentato il corso di perfezionamento in diritto tributario e diritto comunitario svoltosi nel medesimo anno. Superato a Roma l’esame di abilitazione professionale nel 1996, è iscritto all’Albo degli Avvocati di Roma dal gennaio 1997; da sempre è studioso del diritto amministrativo (in particolare, pubblico impiego, urbanistica ed edilizia, contratti e appalti pubblici, diritto sanitario, disciplina del commercio, privacy) e del diritto civile (contrattualistica per piccole e medie imprese, proprietà e locazioni, famiglia). E’ stato docente a contratto per enti di ricerca quali, tra gli altri, il FORMEZ e Sudest S.C.P.A. in materia di governance interna degli enti locali e territoriali. Ha svolto nel 2008 attività di formazione specialistica, su incarico dell’ANCI, per funzionari e dirigenti di Comuni e Province del Lazio in tema di sistemi di finanziamento delle entrate degli enti locali. E’ stato docente a contratto di diritto europeo di polizia dall’anno accademico 2006/2007 e 2008/2009 presso la facoltà di Giurisprudenza dell’’Università “G. Marconi” di Roma. E’ titolare e responsabile nazionale degli uffici legali di svariate associazioni delle Forze Armate e del comparto civile della Sicurezza. Fino al dicembre 2001 è stato direttore responsabile della rivista mensile a tiratura nazionale “La Rivista dell’Arma: norme, giurisprudenza e dottrina”. Dal gennaio 2001 è stato unico componente non militare dell’Osservatorio Permanente per la Sicurezza (OPPS) di Milano, ed è nel comitato scientifico della rivista ufficiale “Il benemerito”. E’ presidente e fondatore dell’associazione culturale AZIONE LEGALE con la quale, tra l'altro, organizza a beneficio dei colleghi del Foro di Roma svariati seminari gratuiti di formazione e aggiornamento professionale, con l’attribuzione di crediti formativi per gli avvocati, riconosciuti dall’Ordine degli Avvocati di Roma (e nel 2008 con il patrocinio del Comune di Roma). E' anche presidente e cofondatore dell’associazione di promozione sociale DEMOCRAZIA NELLE REGOLE, anch’essa attiva nella formazione e nella divulgazione nelle scuole dei valori e dei principi costituzionali. E’ iscritto all’albo degli Avvocati di Telecom Italia S.p.A. ed è legale del gruppo (ASSILT). E’ difensore di fiducia di varie associazioni professionali, di categoria, del settore del c.d. no profit e consulente legale di federazioni sindacali nell’ambito del comparto della sicurezza. Assiste, tra gli altri, rilevanti gruppi industriali, società immobiliari di interesse nazionale e comunitario, amministrazioni territoriali e locali. E’ titolare dell’ufficio legale di OIPA – Osservatorio imprese e pubbliche amministrazioni. Dal 2008 è stato consulente del Dipartimento della Funzione Pubblica nel progetto di supporto alla stessa “per il monitoraggio, la sistematizzazione e la valorizzazione di proposte e richieste delle pubbliche amministrazioni finalizzato alla valorizzazione risorse umane e omogeneizzazione standarda performance” voluto dal Ministro Brunetta. Nel suo percorso professionale è stato anche autore di svariate pubblicazioni scientifiche sul pubblico impiego, in materia edilizia ed urbanistica, enti locali e diritto costituzionale, diritto forense (deontologia, previdenza e ordinamento professionale). Dall’ottobre del 2009 è stato presidente del Comitato tecnico scientifico dell’associazione “Cantiere Europa” formata dal Comune di Roma e dalle Università degli studi “La sapienza”, Tor Vergata e Roma Tre di Roma. Difende svariate Amministrazioni pubbliche e Aziende Sanitarie. E' esperto in materia di anticorruzione e trasparenza. Dal 2012 è’ Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma (eletto con ben 4.300 preferenze). Dal dicembre 2013, rivesta la carica di Consigliere Tesoriere. Dall'aprile 2016 è componente del Consiglio giudiziario del Distretto della Corte di Appello di Roma. E' stato componente dell'assemblea dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana (OUA) della quale ha fatto parte sino all'elezione al COA di Roma nel 2012; all’interno dell’OUA poi è stato eletto coordinatore della commissione di diritto amministrativo. E' stato eletto come delegato al congresso nazionale forense di Bologna (2008) ed a quello di Genova (2010) ed ha partecipato, come Consigliere del COA romano, al congresso nazionale forense di Bari (2012) e di Venezia (2014).

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